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Voce narrante

Questa è il racconto di ciò che è successo dalla partenza da Slapdash all'arrivo alle vecchie rovine di Keep Anelle. Non è il POV di un personaggio, ma un resoconto super partes, quindi i giocatori che leggono lo tengano a mente.

I nostri baldanzosi eroi partirono una luminosa mattina dal ridente villaggio di Slapdash, assieme a loro camminava il vegliardo col bastone luminoso. Quattro guardie cittadine dalla livrea rossa si aggiunsero alla comitiva per aiutare a proteggere l'Illuminato e la sua preziosa reliquia.

La strada era ampia e ben tenuta, in avanguardia avanzavano due guardie a cavallo chiaccherando dei progetti futuri, del matrimonio e di quel piccolo campo da acquistare coi soldi risparmiati. L'Illuminato procedeva come al solito a piedi, con passo sostenuto, fiancheggiato dal prode paladino Galad e dal fiero Caius; dietro venivano le due gemelle, così uguali eppur così diverse, seguite da Julius, abbronzato, pelato e protetto solo da un'armatura di cuoio. La colonna era chiusa da altre due guardie, anche loro perse in discussioni sui progetti futuri.

Dopo circa un'ora, la compagnia giunse ad una zona di basse colline e sulla cresta di una di queste grosse dune, a sinistra del sentiero, scorsero una figura incappucciata a cavallo. Mentre decidevano chi sarebbe dovuto andare verso quello che pensavano fosse Slade e chi invece sarebbe restato con l'Illuminato, la misteriosa figura alzò la mano e improvvisamente si udì un fischio, come di qualcosa di grosso lanciato a grande velocità, e difatti poco dopo una grossa pietra, proveniente da dietro l'altura, si diresse verso la comitiva.

In quello stesso momento dal nulla, sul fianco della collina, si materializzò un'altra figura che, compiendo alcuni arcani movimenti, lanciò sui nostri sventurati avventurieri una palla di fuoco.

Il pietrone finì addosso ad una delle guardie, schiacciandogli una gamba, mentre la palla di fuoco colpì in pieno Alissa, lasciandola stecchita come un carboncino al suolo, Julius se la cavò con qualche grave ustione, mentre Macha fu ferita tanto da perdere i sensi. Anche le due guardie che chiudevano la colonna finirono cotte a puntino. I cavalli erano feriti e spaventati e solo Galad, Caius e la guardia superstite riuscirono a mantenere il controllo dei propri destrieri.

L'Illuminato, un po' strinato e con la faccia allucinata, si guardò intorno e sollevò il bastone per poi sbatterlo violentemente a terra, gridando "Altan": il globo di luce divenne più luminoso e da esso uscì un qualcosa che andò a formare una cupoletta evanescente sui nostri eroi superstiti.

Il mago sulla collina a quel punto tirò fuori una pergamena e, leggendola, puntò un dito contro il gruppetto: la cupola protettiva sfrigolò un poco, ma apparentemente non successe altro.

Galad e Julius cominciarono a tirare con arco e balestra colpendo il mago, ma nel frattempo un altro pietrone stava precipitando verso il gruppo proveniente dalla collina, per fortuna non colpì nessuno. Il gruppetto decise quindi di spostarsi in gran fretta al riparo del bosco: Julius prese su le due mezzelfe, mentre Galad si caricò in spalla l'Illuminato, seguirono a ruota Caius e la guardia superstite. Purtroppo al momento non si poteva fare nulla per la guardia rimasta bloccata sotto il masso, con grande disappunto di Galad che fu obbligato a scegliere tra l'Illuminato e la giovane recluta.

Da dietro la collina stava in  quel momento spuntando una figura immensa, con un animale grosso e peloso alle calcagna: l'animale sembrava un orso, ma rispetto al suo padrone era piccolo! La figura incappucciata sulla collina sembrava dare ordini al gigante e poco dopo l'orso cominciò a correre verso gli alberi, mentre il gigante, vestito solo con un perizioma di pelle, alto 4 metri e dalla pelle grigia, tirò un'altra piatra che per fortuna cade lontano. Il tizio a cavallo cominciò ad arretrare e ad armeggiare con la sua borsa.

Al riparo del bosco, Galad curò leggermente Macha, che però non si svegliò, mentre Julius e Caius cercarono di colpire con arco e balestra l'orso in avvicinamento. L'illuminato nel frattempo era molto scosso e disse che non poteva fare altro.

Quando finalmente Macha riprese i sensi, vide sua sorella stesa esanime e immediatamente si fiondò su di essa per valutare la situazione, e capita la gravità, comnciò ad urlare all'Illuminato di fare qualcosa, il quale però non poteva fare nulla. Macha era furibonda e si mise a cercare di stabilizzare la situazione della sorella.

Nel frattempo l'orso era entrato correndo e sbavando nella foresta e  si era scagliato contro l'ultima delle guardie, spiaccicandola contro un albero, ma Caius e Galad gli si lanciarono addosso e la spada magica di Galad gli diede il colpo finale, tranciandolo a metà.

Nel momento in cui Galad ritirava la spada insanguinata dal cadavare dell'orso, ecco che sopraggiunse il gigante, facendo tremare il suolo come in un terremoto. Visto il suo animaletto morto, il gigante si mise ad urlare e tirare pugni, uno dei quali colpì Galad, facendogli parecchio male. Macha, accortasi del gigante, gli tirò un dardo incantato, Julius lo colpì con una freccia e Caius lo ferì con la spada al costato. Il gigante a quel punto era steso a terra, sanguinante e piangente.

Sulla collina, dove c'era il presunto Slade, non c'era più nessuno. Julius e Macha decisero di andare a perlustrare la zona, per precauzione Macha prese l'arco e le frecce mezze bruciacchiate della sorella. Macha si diresse verso il cadavere del mago e prese su tutto ciò che aveva: borse, libri, pergamene, con l'idea di analizzarli meglio dopo, mentre Julius dietro la collina vide un cavallo al pascolo, probabilmente quello del defunto mago. Di Slade (o presunto tale) nessuna traccia.

Nel frattempo, nella foresta, Galad era riuscito ad avere la meglio sul gigante, nella cui borsa trovò un bel gruzzoletto di monete d'oro.

L'illuminato era tremante e un po' impaurito dalla mezz'elfa che nel frattempo  era ritornata ed era furibinda e fuori di sè. Il vecchietto, dopo aver guardato il cadavere della povera Alissa, con voce tremula disse: "a Slapdash, subito!"

Julius nel frattempo era tornato col cavallo abbandonato e così la comitiva si rimise in viaggio: Macha con il cadavere della sorella e Galad con l'Illuminato, Caius e Julius sulle altre due cavalcature rimaste.

Dopo nemmeno cinque minuti di cavalcata ad andatura sostenuta, ecco che dal cielo piombò un'aquila enorme, gigantesca, che puntava diretta contro il gruppo. Julius e Caius gridarono agli altri di correre avanti che ci avrebbero pensato loro, e cominciarono a tirare con arco e balestra, ma anche quelli che sembravano tiri perfetti, sembravano misteriosamente non andare a segno, come se l'aquila non potesse essere colpita.

L'aquila sembrava non avere nessun interesse per i  due cavalieri che tentavano di colpirla, e si buttò dritta verso Galad e l'Illuminato. Macha tentò di accecare il rapace, ma la luce rimase appesa in cielo e l'aquila indenne. Galad, accortosi che l'aquila stava tentando di artigliare l'Illuminato, cercò di dirigersi verso la foresta, ma il grosso uccello riuscì comunque a prendere il pover'uomo e Galad, disperato, lo acchiappò per un piede. Mentre Galad lottava con l'aquila per riavere l'Illuminato, Caius si mise ad annodare una corda per tentare di catturare l'aquila, e intanto gridava al vecchio di mollare la reliquia, ma dopo poco Galad perse la presa, l'aquila con qualche forte colpo d'ali riprese quota portandosi via il vecchietto, mentre cavallo e cavaliere, sollevati da terra dal potente rapace, rovinarono al suolo, per fortuna illesi.

Galad tentò di lanciare l'anello del pastore all'Illuminato, ma senza successo. Dopo poco l'aquila lasciò cadere l'Illuminato e se ne volò verso nord, portando con sè la reliquia.

A questo punto il gruppo fu costretto a separarsi: Macha continuò verso Slapdash, mentre gli altri tre si misero alla ricerca dell'illuminato, che trovarono dopo poco tra gli alberi, esanime. Galad, dopo aver recuperato il suo anello del pastore (grazie alle sue proprietà magiche), si mise a discutere con Caius il quale avrebbe voluto mettere i resti dell'illuminato in un sacco. Caius, stufo delle pretese del paladino, se ne tornò verso Slapdash, dicendo di voler trovare Slade e dirgliene quattro, mentre Julius restò ad aiutare Galad a costruire una barella per il cadavere dell'illuminato.

Nel frattempo Macha era arrivata al tempio, dove venne accolta e alle domande di cosa fosse successo rispose che erano stati attaccati e che gli altri stavano cercando di proteggere il vecchio. I sacerdoti portarono subito Alissa in una cella nell'interno del tempio e Macha la seguì senza perderla d'occhio. Gli accoliti del tempio guardavano esterefatti questa mezz'elfa mezza bruciacchiata (e mezza svestita) anch'essa più morta che viva, che chiedeva, mentre la sorella veniva portata verso il centro del tempio, di poter vedere Slade.

Il cadavere di Alissa venne deposto su una  panca e Jamin, con altri cinque accoliti, diedero inizio al rito per riportare indietro la giovane mezzelfa. I sei sacerdoti si misero a neniare e cantare per un tempo che a Macha parve interminabile, ma dopo un po' qualcosa di luccicante apparve attorno al corpo immobile ed entrò dentro Alissa, che annaspò riprendendo il fiato e aprì gli occhi un po' stralunata. I sacerdoti completarono il lavoro curando le bruciature di Alissa e le fornirono anche una tunica per coprirsi. Alissa si sentiva come se si fosse appena svegliata da un incubo, un po' frastornata e confusa. Si fece raccontare dalla sorella cosa era successo. Le suggerì anche di andare a farsi curare, però Macha preferì andare subito a cercare Slade. Alissa non la seguì subito in quanto aveva una fame pazzesca. Appena riuscì a farsi dare una pagnotta, uscì anche lei, diretta alla casa del borgomastro.

Nel frattempo Caius era arrivato in paese, aveva trovato Slade, l'aveva preso per il collo per interrogarlo e quando Macha entrò nella stanza lì trovò impegnati in un'intensa conversazione. In poche parole capirono di essere stati ingannati da qualcuno. Il biglietto non era stato vergato nella callirafia di Slade, questo fu chiaro osservando numerose carte firmate dallo stesso.

Alissa arrivò alla casa del borgomastro quando Macha, Caius e Slade stavano uscendo. Ritornarono tutti e quattro verso il tempio formando una strana comitiva: due mezzelfe in tuniche prese a prestito, una completamente pelata, l'altra ancora tutta strinata e bruciacchiata, un omino di latta e un tizio incappucciato, di certo non passavano inosservati.

Al tempio, con grande costernazione degli accoliti, erano nel frattempo arrivati Galad e Julius col corpo dell'Illuminato. Cinque accoliti e un altro sacerdote ripeterono la stessa procedura eseguita per Alissa e anche l'Illuminato si svegliò. Caius subito gli gridò <<cosa non hai capito di "molla la reliquia"?!?>> Il povero vecchietto era molto dispiaciuto per tutto l'accaduto e cominciò a chiedere scusa, ma intanto sembrava concentrarsi su qualcosa, finchè disse che sapeva dov'era la reliquia. Alcuni accoliti si preoccuparono di curare finalmente Macha e Julius, e anche Galad si convinse a farsi curare, in quanto la missione ancora non era perduta, dato che l'Illuminato aveva individuato, grazie a un qualche collegamento, la reliquia.

L'illuminato spiegò dove aveva percepito il bastone: a Keep Anelle, nella foresta. Sentendo questo nome volti di tutti si ingrigirono, anche Macha sbiancò. Keep Anelle era stato un brutto posto, ma ora sarebbe dovuto essere deserto. Un tempo era diventato sede della ricerca magica malvagia, ma fu chiuso settantanni prima da chierici Traladari e Thyatiani, che con l'aiuto persino di un drago lo avevano raso al suolo.

Mentre Macha raccontava ai suoi amici cosa sapeva di Keep Anelle, Slade, che si era allontanato, ritornò con un fascio di roba: oggetti appartenuti all'orco e prelevati dall'armeria. Si trattava di oggetti magici.

2 pozioni di cura, un'ascia, una corazza di piastre, una pozione di velocità, una boccetta di eroismo, una spada e uno scudo.

Slade si premurò di specificare che si trattava di oggetti in prestito, da usare nella missione di recupero della reliquia.

Macha e Alissa, poco interessate a spade e affini, si misero a rovistare nello zaino del mago uscciso sulla collina e trovarono anche lì alcune cose più o meno interessanti.

Una borsa con vari ingredienti per incantesimi, una fiaschetta d'acqua, un bastone, una scatoletta con altri compenenti, una piccola campanella di ottone, delle candele, incensi, ben 300 monete d'oro, il libro degli incantesimi e una pergamena.

Alissa e Macha staccarono delle pagine del tomo del mago con l'idea di usarle in caso di emergenza.

Mentre il gruppo si apprestava a partire, l'Illuminato si fece avanti e timidamente disse che sarebbe stato meglio venisse pure lui, dato che avrebbe fatto da bussola per trovare la reliquia. Anche Slade decise di aggiungesrsi al gruppo.

E così quel pomeriggio uscirono in sette a cavallo da Slapdash. Slade apriva la strada.

Il bosco era fitto ed intricato, senza strade o sentieri tracciati. Ad un centinaio di metri da Keep Anelle cominciarono a vedersi vecchi cartelli con scritto di non oltrepassare. Il gruppo avanzava con difficoltà nella fitta foresta, ma ad un tratto sbucarono di fronte ai resti di una vecchia costruzione. La vegetazione attorno ai ruderi era molto rigogliosa, il clima era umido e caldo. Attorno ai resti delle mura c'era un fossato, ormai completamente pieno di alberi e arbusti. Le mura perimetrali non erano completamente crollate. Sul fossato c'era un vecchio ponte marcio e oltre si intravedevano resti di costruzioni, di edifici mezzi sfondati.

I nostri fantastici sette legarono i cavalli al margine del bosco. Non si vedeva alcun tipo di movimento, non si sentiva alcun rumore sospetto. Un breve giro di perlustrazione intorno al complesso rese evidente che l'unico modo di entrare era passando sul vecchio ponte, dato che dalla prte opponsta l'ingresso era completamnete ostruito.Uno alla volta riuscirono a passare sul ponte marcio.

E qui li lasciamo, affacciati sull'ignoto.

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