Alissa

Diario immaginario di un personaggio immaginario.

Stamattina mi sono svegliata con un mal di testa assurdo. Non sono abituata al vino degli gnomi. Ieri ce la siamo spassata: gli gnomi erano talmente contenti e ubriachi che continuavano a ringraziarci e non mi sembrava carino non partecipare ai loro brindisi. Come se non bastasse, questa mattina ci siamo svegliati improvvisamente per le loro grida stupite e incredule, perché dall'altra parte del ponte, a qualche chilometro, è comparsa una città! La vedono tutti, quindi non è l'effetto della mia sbornia. Sembra una città bella grossa, dalle mura bianche, con torri e grandi edifici.

Ora gli gnomi si stanno apprestando a mettere nel fiume la nave, e noi ci stiamo preparando una tisana. Anche Macha e Galad si sono svegliati un po' male, non mi sarei mai aspettata che uno come Galad alzasse troppo il gomito.

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Nottata tranquilla. Mentre eravamo di guardia Julius ed io, abbiamo cominciato a sentire un rumore, come un verso, ma non sembrava quello di nessun animale conosciuto. In un primo momento ho pensato fossero i leviatani di cui parlava quel pazzo di ieri, ma poi ascoltando meglio mi sono convinta fosse solo il vento. Proveniva da una ben precisa direzione, sembrava restare sempre alla stessa distanza e non vedevo nulla di particolare muoversi. Abbiamo deciso quindi di lasciar dormire gli altri, però stamattina siamo andati a vedere in quella direzione e in effetti quello che abbiamo visto è una roccia con una spaccatura. Probabilmente il suono era dovuto al vento che soffiava contro quella formazione rocciosa. Meglio così. Ora siamo pronti a ripartire, non dovrebbe mancare moltissimo al fiume.

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Cosa dicevo ieri a proposito della buona notte di sonno? Mentre erano di guardia, Macha e Galad si sono accorti di movimenti attorno al campo. Macha ha visto 3 creature muoversi tra gli alberi. Ancora sconvolti dalla recente disavventura con l'arpia, hanno pensato bene di svegliarci. Le creature si sono rivelate però del tutto innocue, a parte mettere a dura prova i nervi di chiunque. Però erano simpatici. Erano tre esserini simili a dei bambini in miniatura, con le ali. Molto carini, se Macha non mi avesse guardata male ne avrei preso uno da portare con noi come mascotte. Abbiamo chiesto in che cosa potevamo aiutarli e loro hanno tirato fuori una storia di un gioco di palle che non c'ho capito nulla. Sembravano anche affamati. Mi chiedo se sono dei bambini scappati dai loro genitori o se sono degli adulti, sembravano così innocenti e fragili. Tutti e 3 avevano delle borse da viaggio, erano agitatissimi e molto curiosi. Alla fine siamo stati svegli io e Julius, tanto era quasi ora del nostro turno, e li abbiamo un po' intrattenuti. La mattina siamo riusciti a congedarci da loro, anche se a fatica.

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MappaSiamo pronti a partire per l'avventura!

Dopo la colazione abbiamo chiesto di poter vedere il mago per i dettagli sulla missione, ma siamo stati ricevuti ancora da Jenlar. Dice che Arkayz è molto impegnato o non sta bene, non ho ben capito. Anche questa cosa mi suona un po' strana, se ci tiene così tanto perché non è venuto Arkayz in persona a parlarci della missione? Jenlar ci ha accolto in uno studio e ci ha spiegato che la cosa da recuperare è all'interno della Roccia (una formazione rocciosa oltre al fiume). Non ci ha spiegato di cosa si tratta, ma che lo capiremo quando la troveremo. Mah. Sempre più strano. A missione completata ci darà 400 monete d'oro a testa, inoltre ci ha rifornito di tutto l'equipaggiamento necessario, più i cavalli. Deve tenerci parecchio per spenderci tutti questi soldi.

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C'è qualcosa che non va, anche se non riesco a capire cosa. Il viaggio per raggiungere la villa è stato fin troppo facile, tutto liscio, nessun intoppo.

Abbiamo salutato il mercante poco dopo Torre Rugalov e ci siamo diretti a nord, nella foresta. Gli alberi cominciano a dipingersi coi colori dell'autunno. Abbiamo seguito sentierini nel bosco, sempre più ampi e meglio tracciati, tutti fin troppo tranquilli, fino a raggiungere un bel viale alberato.

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Oggi giornata fruttuosa.

Era partita male, con noi che discutevamo animatamente sul da farsi. Per fortuna a colazione abbiamo notato una certa agitazione nel personale della locanda e abbiamo scoperto che il motivo era l'arrivo prima del previsto degli avventurieri. A quel punto abbiamo deciso che tanto valeva aspettare, tanto più che le voci dicevano che uno di loro era ferito, forse avremmo potuto aiutare.

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Eccoci tornati qui, alla civiltà, con la coda tra le gambe.

Siamo partiti baldanzosi nemmeno due mesi fa, abbiamo seguito le voci, dicevano che avremmo trovato dei goblin, ma nessuno aveva specificato QUANTI goblin. Io ero partita sicura di poter sterminare quelle orride creature, e appena avvistati non ho esitato a lanciarmi all'attacco, ma pure io nella mia avventatezza ho capito che una cosa è stanare una tribù di goblin, altra cosa è riuscire a fuggire con la pelle ancora tutta attaccata addosso. Ma verrà il giorno in cui vendicherò coloro che non ho saputo proteggere.

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