Prima tappa: da Badia Prataglia alle Tre Fonti

15 agosto 2005

Abbiamo raggiunto Badia Prataglia partendo da Cesena.
Il pullman per Arezzo, il quale sarebbe dovuto partire alle 16.20, è invece partito alle 16.50.
Alle 18.05 siamo arrivati a Badia Prataglia dove abbiamo chiesto informazioni per raggiungere il campeggio. Ci hanno indicato la strada asfaltata, teoricamente ci sarebbe dovuto essere anche un sentiero, ma non l'abbiamo visto.
In ogni caso la strada asfaltata è piccola e poco frequentata, sono circa 1,5 Km in salita e alle 18.50 siamo arrivati al tanto sospirato campeggio.
Camping Il Capanno
Via Fangacci - Badia Prataglia (Arezzo)
tel. +39 0575 518015
cell. +39 338 7623621
Coordinate:
N 43°48,026'
E 011°51,994'

Altitudine: 1007 m
Abbiamo cenato al risorante del campeggio, dove il cibo è ottimo e abbondante, ma non sono dotati di Visa o Bancomat.
Il campeggio è dotato di piazzole terrazzate per le tende immerse in un bellissimo bosco, l'ideale per quando fa molto caldo, peccato che il clima fosse più da 15 ottobre piuttosto che da 15 agosto!!

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16 agosto 2005

Il bar del campeggio apre solo verso le 10, quindi ci siamo dovuti accontentare di tè scaldato sul fornelletto e barrette di cereali mezze sbriciolate anche questa prima mattina.
La partenza è stata un po' lenta, infatti ci siamo svegliati alle 8.00 e siamo stati pronti per partire solo alle 10.15.
Abbiamo seguito il sentiero 00 (segnavia rosso/bianco) e subito all'inizio abbiamo trovato poche more, non abbiamo trovato altro fino al Passo della Calla.
Passo Fangacci Alle 11.20 siamo arrivati al Passo Fangacci (N 43°48,556' / E 011°50,977' / m 1228). Qui ci siamo fermati per una merendina.
Al Passo Fangacci c'è un rifugio, chiuso, credo debba essere prenotato se si vuole utilizzarlo.
Alle 11.40 siamo ripartiti seguendo sempre il sentiero 00 per il Prato alla Penna, dove siamo arrivati alle 12.40. Qui abbiamo fatto un'altra breve pausa per far svagare un po' Davide e Fiorellino (il suo dinosauro).
Alle 12.55 siamo ripartiti seguendo il sentiero 74 (segnavia rosso/giallo) per il Sacro Eremo.
Siamo arrivati all'Eremo di Camaldoli alle 13.30.
Il luogo non presenta strutture di accoglienza a parte un bar/bazar, senza possibilità di sedersi. Era inoltre particolarmente intasato da comitive di turisti.
Ci siamo quindi cercati un posticino appartato dove poterci sistemare per il pranzo (a base di scatolette), ma l'unico posto era un micro-praticello praticamente sul sentiero. In realtà se fossimo andati 100 metri più avanti lungo il sentiero avremmo trovato un bellissimo prato, ma l'abbiamo visto solo quando ci siamo rimessi in cammino!!
L'Eremo non era visitabile fino alle 15.30, ma noi a quell'ora ci siamo rimessi in cammino lungo il sentiero 68 per Prato Bertone, dove ci si ricongiunge con il sentiero 00.
Alle 16.50 siamo arrivati al Prato al Soglio, dove abbiamo fatto un'altra sosta per la merenda e lo sgranchimento di Fiorellino! Prato al Soglio
Alle 17.10 siamo ripartiti in direzione Passo della Calla, sempre sul sentiero 00. Abbiamo incrociato la "Via dei Legni".
Alle 17.45 siamo arrivati al Giogo della Scossa o Passo Sodo alla Calla, vicino al quale, su una deviazione del sentiero, si trovano le 3 fonti (io in realtà ne ho vista solo una, Luca invece dice che sono due).
Da questo passo, guardando verso est, si vede il mare!!
Dato che di seguito il sentiero sembrava proseguire per un bel pezzo nel bosco fitto (e infatti era così) abbiamo deciso di pernottare sul prato di fianco al sentiero. Inoltre il luogo era favorevole in quanto pianeggiante e con dell'acqua vicino.
Teoricamente non sarebbe possibile pernottare in tenda. Per ridurre al minimo il disturbo l'abbiamo montata solo verso le 7 di sera e la mattina appena svegli l'abbiamo smontata. Volendo avremmo anche potuto dormire in un capanno che c'è poco più in basso nel bosco, ma dentro c'era il pavmento pieno di pietre e solo due panche, credo che sia stato molto meglio dormire in tenda!
La cena è stata a base di succulente buste di liofilizzati cucinate sul fornelletto.
La notte è stata fresca e silenziosa. In realtà nella prima parte della notte c'erano rumori, scricchiolii e fruscii dovuti al vento e chissà che altro, ma verso l'alba c'era un silenzio quasi innaturale.
Questa era la prima esperienza di campeggio libero per Davide.
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© Nadia Clara Costa