Alissa
Diario immaginario di un personaggio immaginario.
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Questa mattina siamo partiti dal tempio di Apollo a Rugalov.
Prima della partenza c'è stata una cerimonia per tirare fuori la reliquia dal suo deposito, erano presenti tutti gli accoliti e parecchi fedeli. La reliquia è un bastone di bronzo con una sfera luminosa in cima, L'Illuminato l'ha mostrato sopra la sua testa e ha cominciato a camminare, e noi dietro di lui.
Durante tutta la giornata l'Illuminato non ci ha rivolto la parola. Ogni tanto invocava, cantava, benediceva passanti e pellegrini, ma niente più.
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Come previsto il viaggio si sta rilevando piuttosto noioso. Anche perché siamo costretti a procedere lentamente.
Oggi è andata esattamente come ieri.
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Questa mattina siamo finalmente arrivati a Slapdash.
Il villaggio è più grande di Rugalov e si sta preparando ad accogliere l'Illuminato e la reliquia. Nella piazza principale, vicino alla fontana, stanno allestendo un palco per l'Illuminato e disponendo panche di legno per i fedeli. Per le strade della cittadina fervono i preparativi per la festa: ambulanti espongono la propria merce, venditori di frittelle e altre leccornie si stanno posizionando agli angoli delle strade, in qualche cortile hanno allestito degli spiedi su cui cominciano a rosolare maialini e altre bestie.
C'è già tantissima gente e altra sta arrivando. Tutti quanti sono obbligati a lasciare le armi alle porte della città, ma questo ovviamente non implica che non ci saranno problemi. A noi è stato permesso di tenere le nostre armi, in quanto scorta dell'Illuminato.
All'ingresso della cittadina ci hanno accolto il borgomastro, Piotr, e due sue collaboratori: un individuo incappucciato di nero chiamato Slade e Patrel, anch'egli armato come noi.
Ci siamo informati su che cosa è previsto per la giornata e abbiamo deciso più o meno come posizionarci nella piazza durante l'esposizione della reliquia, per ridurre al minimo i possibili incidenti. Il Borgomastro ci ha quindi lasciati con i suoi due collaboratori e se n'è andato con l'Illuminato a fare un giro per la città. Julius e Galad sono andati con loro.
Io e Macha abbiamo portato i cavalli al tempio, mentre Caius ha voluto continuare il sopralluogo.
Ora dobbiamo attendere che l'Illuminato finisca il suo ritiro spirituale: appena uscirà lo scorteremo nella piazza.
Abbiamo deciso, in accordo col borgomastro, di apportare alcune modifiche al programma della cerimonia. L'idea iniziale era: una prima breve presentazione del borgomastro, poi il discorso dell'illuminato, infine si porta forziere della reliquia che viene presa e mostrata dall'Illuminato. Abbiamo deciso che è meglio far viaggiare Illuminato e reliquia assieme per la stessa strada e quando Illuminato salirà sul palco, salirà anche la cassa.
Fin'ora questa missione è stata di tutto riposo.
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Siamo pronti a ripartire verso Specularum: il viaggio della reliquia non può fermarsi.
Il Borgomastro e i suoi due collaboratori Slade e Patrel sono venuti a congedarsi da noi prima della partenza e ci hanno comunicato di aver mandato una staffetta verso Specularum per avvertire della situazione. Inoltre hanno deciso di dislocare quattro guardie cittadine per venire con noi.
Slade ovviamente ha fatto finta di nulla e noi pure, vedremo tra un'oretta che ci dirà.
Avevo per caso detto che volevo l'avventura? Non si può dire che gli dei non mi abbiano ascoltata... Per una sola giornata direi che ne ho avuta abbastanza. Quando tornerò a Slapdash o qualche altro luogo civile devo ricordarmi di accendere un cero ad Apollo perché oggi devo, per ben due volte, la vita a lui.
La prima volta è stata quando il falso Slade ci ha teso un'imboscata e un suo compare mago ci ha fritti per bene con una palla di fuoco. Mi ricordo solo un uomo a cavallo sulla collina, Macha che grida "Mago!" poi una gran luce, un gran caldo, un gran male, buio e quindi mi sono risvegliata come da un incubo, nuda e pelata su una panca nel tempio a Slapdash, con sei sacerdoti che mi circondavano e mia sorella accanto, più simile ad un carboncino che altro.
La seconda volta è stata poco fa, quando ho trovato una trappola qui nel corridoio, ma nel contempo l'ho fatta scattare, liberando una bella pioggia di fulmini. Se non fosse stato per Galad che subito mi ha curata, ora sarei ancora un cadavere, per la seconda volta in uno stesso giorno, eh no!
Per farla breve le cose sono andate così: il falso Slade, un mago e un gigante con un orsetto domestico ci hanno teso un'imboscata, ma, grazie ai nostri prodi guerrieri, il gigante, l'orso e il mago sono stati abbattuti. Anche le povere quattro guardie, che tra l'altro abbiamo pure abbandonato sul campo, spero che qualcuno le vada a recuperare. Il falso Slade invece si è dileguato. Sulla strada del ritorno verso Slapdash, un'aquila gigante ha rapito l'Iluminato per poi mollarlo e tenersi solo la reliquia.
A Slapdash, Caius ha interrogato il vero Slade e ha appurato che non era lui l'attentatore, in effetti la calligrafia nel biglietto che abbiamo ricevuto non corrisponde a quella del verso Slade. Nel frattempo io mi stavo risvegliando affamata e piuttosto scombussolata nel tempio. Non è un'esperienza che consiglio a nessuno. Macha era conciatissima, ma prima di farsi curare mi ha raccontato l'accaduto ed è voluta andare anche lei da Slade. Solo dopo, quando anche l'Illuminato è stato riportato cadavere al tempio, si è lasciata curare. Oggi i sacerdoti hanno avuto un bel daffare.
Grazie all'Illuminato, abbiamo scoperto che la reliquia si trova qui da qualche parte, a Keep Anelle. Abbiamo deciso di non indugiare e, dopo esserci ben equipaggiati, siamo partiti, accompagnati da Slade e dall'Illuminato.
Keep Anelle non è poi così diroccato come ci saremmo aspettati. All'interno molti edifici sono semi crollati, ma ce ne sono alcuni addirittura col tetto.
Appena entrati, dopo aver miracolosamente superato il ponte levatoio mezzo distrutto, abbiamo controllato un paio di porte degli edifici più vicini, ma non c'era nulla di interessante. Abbiamo così deciso di proseguire lungo la strada principale. In un piazzale, mezza nascosta dalla polvere, abbiamo visto una scritta incisa nella pietra che diceva "questo posto è chiuso dal 935".
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