Louvain-la-NeuveVisitare un paese perché sarà la tua casa è qualcosa di totalmente diverso dal visitarlo per turismo.

Quando si viaggia, in vacanza, si cerca il memorabile, ciò che rimarrà nei nostri ricordi come segno indelebile di quella esperienza, si osservano le varietà dell'architettura, la bellezza dei paesaggi, si provano gusti nuovi e si cerca l'esotico, il diverso, il lontano da noi. Questo indipendentemente dalla meta del viaggio: ciò che si vuole è la non quotidianità, la non banalità, la non consuetudine, qualcosa da raccontare e ricordare.

Il luogo dove abiti è invece, per definizione, un luogo quotidiano; deve essere rassicurante, amichevole, domestico; quando si guarda il luogo in cui si vive si osservano altre cose: si cerca l'utile, il consueto e l'ordinario. Si cerca la comodità, la familiarità, lo standard.

In questo mio ultimo viaggio in Belgio ho sentito questa differenza: non ero più la turista in cerca di attrazioni, ero la cittadina in cerca del luogo dove vivere.

Questa non è dunque una piccola guida per viaggiatori, ma le impressioni di un'emigrante.

Il paese piatto?

 

C'è sempre una collina tra te e il luogo dove devi andare. Il Belgio sarà anche mediamente piatto, con la montagna più alta che raggiunge i 700m solo grazie a una torre, ma lì, dalle parti di Ottignies-Louvain-la-Neuve, è pieno di colline, e noi col nostro passo di pianura non ci siamo abituati.

Abbiamo camminato da Louvain-la-Neuve a Ottignies attraversando il Bois des Rèves e pareva di essere in montagna. Io alla fine ero distrutta, non ho più il fisico, e l'ultimo mese di asma continua a Milano non aiuta. Però lì non ho avuto asma, questo è un buon segno.

Ai margini del bosco c'è un enorme parco giochi, credo sarà uno dei primi posti che visiteremo coi bambini, pioggia permettendo.

Specie di anatroni al pascoloClima

Il clima in questi giorni non era stato molto diverso che a Milano, solo un po' più freddo. Sole, pioggia, grandine, sole, pioggia. Siamo andati in giro sempre senza ombrello e non ci siamo lavati più di tanto. Sicuramente d'estate avremo meno caldo che a Milano. Tutta questa pioggia è fantastica, sempre che tu sia una pianta, infatti lì è tutto un rigoglio di fiori e erba. E anatroni.

Urbanizzazione

Stradina nel boscoVia di Louvain-la-NeuveLaghetto di Louvain-la-Neuve

Via pedonale del quartiere residenziale di Louvain-la-NeuveIl tessuto urbano e suburbano è nettamente diverso da quello al quale siamo abituati.

Louvain-la-Neuve è stata fondata alla fine degli anni '60 del secolo scorso in seguito a problemi linguistici tra fiamminghi e valloni nell'università di Leuven (nome olandese di Louvain). I francofoni hanno così deciso di costruire una nuova città dove spostare la parte francofona dell'università (Université Catholique de Louvain - UCL). La città è stata progettata con una parte centrale, dove si trovano la maggior parte dei servizi e gli edifici universitari, totalmente pedonale. Le vie di scorrimento passano sotto, ci sono una serie di parcheggi sotterranei e ascensori per salire al piano stradale dei negozi e degli altri edifici. La parte residenziale della città, ancora in espansione, è attualmente costituita da villette e qualche basso edificio (3-4 piani). Attualmente c'è qualche palazzo più grande in costruzione, ma si tratta di edifici comunque piccoli rispetto ai canoni dell'hinterland milanese. Gli spazi verdi comuni sono ampi, molte case hanno le porte che danno su vie pedonali e i box dall'altra parte, sulla strada per le auto. In tutto il quartiere residenziale le strade interne sono o pedonali o con limite 30 km/h. La cosa bella è che in Belgio rispettano abbastanza il codice della strada, ad esempio si fermano se sei sul bordo della strada vicino alle strisce (magari stai solo guardando per aria, ma loro si fermano lo stesso...).

Il paese di Ottignies, che fa comune assieme a Louvain-la-Neuve, è più vecchio e più tradizionale, ma anche lì sono per lo più villette e bassi edifici.

Tra i due paesi si trova un grande bosco disteso su una delle tante colline dei dintorni. Ad andarci dentro sembra quasi di essere in montagna!

Siamo stati anche in un altro comune dei dintorni, Wavre, a vedere una casa, anche quello è più tradizionale, anche lì molte casette con giardino.

Le vie sottoVia del centroVia del centro

Scaffale di birreCibo e birra

Può darsi che alla lunga sentiremo la mancanza dei sapori mediterranei, ma le frites, le gaufres, la birra, il cioccolato... ne abbiamo di cose per soddisfare il palato!

La birra è buona ed economica, per la qualità che ha costa molto poco. È diversa dalla birra tedesca, dove importa più la quantità. Quella belga è birra spesso molto forte, ce n'è di moltissimi tipi e ogni supermercato un minimo decente ha scaffali di birra con decine e decine di birre diverse, di tutte le gradazioni e tutti i gusti. In più se rendi la bottiglia ti ridanno 10 centesimi.

Le cose fritte poi abbondano e le patatine sono un vanto nazionale. Ci sono i posti col bollino di autentiche frites belghe, fritte due volte, per il piacere del palato e del fegato!

Le gaufres si trovano ai classici baracchini, semplici o con panna o cioccolato, oppure si trovano anche nei distributori automatici, ma immagino che non saranno poi così buone come quelle fresche!

gaufresHamburger e fritesBirra

 

Problemi di lingua

Problemi di lingua

Come già aveva notato Asterix nel suo viaggio nella Gallia belgica, i belgi hanno problemi di lingua. Quel posto dove staremo è in Vallonia, quindi francofono, Bruxelles è bilingue, ma tutto attorno alla capitale ci sono le Fiandre, di lingua olandese. E pur sapendo il francese, spesso i fiamminghi fanno finta di non saperlo e ti parlano in olandese. Se capiscono che non sei belga ti salvi, e magari passano al francese, altrimenti... niente, devi impararti l'olandese...

Ultimamente, da quando le miniere hanno chiuso, i valloni hanno più problemi dei fiamminghi. Le Fiandre ora sono la parte più ricca e quasi tutti parlano anche il francese. I valloni invece non riescono a trovare lavoro nelle fiandre perché è richiesto l'olandese. Per questo motivo molte scuole francofone fanno immersione linguistica in olandese: i bambini imparano a leggere e scrivere in olandese (anche se non lo parlano in famiglia) e poi passano al francese.

Filippo, che oltre a imparare il francese, dovrà anche imparare a leggere e scrivere, non credo che lo iscriveremo in una scuola ad immersione linguistica. E anche Davide, almeno per questo ultimo anno di primaria, meglio che stia in una scuola normale. E poi, sinceramente, se immersione deve essere, meglio che sia in inglese.

Varie

Qui sotto la stanzetta ammobiliata di Luca, all'interno di una casa di una signora iperprotettiva nei confronti del proprio parquet!

Zona notteZona giornoLuca

Italiani a confronto, quale vorreste come presidente del consiglio?

Italiani

Fumetti, una delle passioni dei belgi.

Murales

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