Siamo a Budapest alloggiati in una tranquilla pensioncina abbastanza in centro a Buda (Abel Panziò). Si sentono i grilli cantare e il rumore del traffico in lontananza. Gli ungheresi sembrano essere stati contagiati dalla macchinite acuta: c'è un traffico incredibile, inoltre gli autisti dei mezzi pubblici guidano un po' come dei matti.
Stamattina siamo arrivati col treno notturno da Berlino, la carrozza su cui abbiamo viaggiato era ceca, un po' vecchio stile e quindi molto spaziosa rispetto a quelle tedesche dove è tutto ad incastro e non c'è un cm sprecato! In queste invece c'era persino il guardaroba e lo spazio per appoggiare le cose di fianco al lavandino.
Abbiamo cenato in treno con pane e affettati e più tardi io e Luca ci siamo presi una birra ceca.
Il treno era molto più rumoroso e dondolante rispetto a quelli tedeschi, inoltre non so quante volte hanno staccato e riattaccato la locomotiva, nonostante questo e il russare di Luca, ho dormito abbastanza bene.
Nel prezzo del vagone letto è compreso caffè o tè, la cioccolata costa invece 1€. Abbiamo optato per 2 caffè e 2 cioccolate, ci hanno dato anche 2 brioche, mi chiedo se ce ne avrebbero date 3 chiedendo 3 caffè gratis... mah...
Arrivati alla stazione, per prima cosa abbiamo cercato una banca per prelevare un po' di fiorini, quindi ci siamo diretti alla pensione. Il biglietto famiglia dei mezzi per 48 ore costa circa 7€. La metropolitana è caratterizzata da scale mobili lunghissime dove soffia un vento fortissimo ogni volta che passa un treno perché c'è solo un'uscita.
Abbiamo lasciato gli zaini in albergo e siamo andati a fare un giro alla Citadella, da dove si ha un bellissimo panorama della città. Oggi c'era caldissimo ed eravamo un po' stremati. Ridiscesi abbiamo preso il bus verso l'albergo e siamo andati a mangiare nel primo ristorantino incontrato.
In albergo ci siamo attrezzati con costumi e ciabatte e ci siamo diretti all'isola Margherita dove ci siamo rilassati al lido Palatinus. Qui si trovano diverse vasche con acqua tiepida e una molto calda (termale). Ci sono gli idromassaggi, getti d'acqua, correnti che ti trascinano, una vasca con le onde finte e una con gli scivoloni. Dopo esserci lavati per benino, siamo andati a mangiare delle specie di salsicce ad un baracchino. Io e Luca abbiamo anche provato dei peperoni gialli e tozzi, un po' piccanti. Come dolce abbiamo mangiato un coso strano alla cannella che avevo comprato ai bagni. Tornando abbiamo avuto una bellissima vista dal ponte dei palazzi illuminati sul fiume.
Mi rimane ancora da raccontare ciò che abbiamo fatto a Berlino.
Il primo giorno siamo andati in Alexander Platz a vedere un grande plastico di trenini che c'è nel centro commerciale Alexa. Effettivamente è un plastico impressionante. Siamo rimasti lì parecchio tempo e, data l'ora, ci siamo presi degli ottimi currywurst tipici di Berlino al baretto all'interno dell'area del plastico. Abbiamo avuto qualche difficoltà ad uscire in quanto Filippo voleva restare a giocare con dei trenini di legno che c'erano lì a disposizione.
Siamo usciti e abbiamo deciso di prendere la linea circolare della S-Bahn (è compresa nell'interrail) sperando di avere una vista panoramica della città, ma non si vedeva gran che, inoltre sembrava di allontanarsi sempre di più e in effetti ad un certo punto una signora e una ragazza ci hanno detto che dovevamo scendere e noi no dobbiamo andare avanti e loro incredule ma no di qua non si va da nessuna parte (questo era il senso), e infatti avevamo preso una linea totalmente sbagliata che andava a perdersi probabilmente in qualche losco sobborgo. La ragazza, preoccupata della nostra sorte, ci ha accompagnati fino alla linea giusta per ritornare in centro, a Pariser Platz. Qui abbiamo avuto la brutta sorpresa della piazza tutta occupata da transenne e baracchini per i mondiali di atletica. La porta di Brandeburgo era quasi invisibile tra i palchi. Ci siamo diretti al Reichstag, ma lì c'era una coda considerevole. Siamo andati quindi al memoriale dell'olocausto lì vicino, anche se abbiamo dovuto fare un giro un po' lungo per aggirare le transenne.
Eravamo un po' stanchi di camminare, ma ci siamo diretti comunque verso il Mitte dove abbiamo visto una ex fabbrica occupata dove c'era una mostra all'aperto di arte alternativa.
A questo punto eravamo stanchissimi e ci siamo trascinati alla S-Bahn per raggiungere una zona dove ci sono ristorantini e aree per giocare. Ci siamo fermati in un tapas-bar con annesso parco giochi sabbioso dove i bambini si sono sfogati per benino.
Siamo ritornati in ostello distrutti totalmente.
Il secondo giorno siamo andati a Potsdam con la S-Bahn, quella che passa vicino all'ostello va diretta lì, senza cambiare. Lì abbiamo noleggiato delle biciclette e siamo andati a vedere la Einsteinturn, un osservatorio costruito negli anni venti per consentire alcuni studi di Einstein e progettato da un architetto espressionista (Mendelsohn). L'edificio si trova in un ampio complesso dove ci sono altri osservatori e edifici di centri di ricerca collegati all'astronomia. Arrivare fin lì è stato un po' faticoso in quanto è in collina.
Dopo questa faticata, ci siamo messi a mangiare panini su un bel praticello in riva al fiume.
Nel pomeriggio saremmo voluti andare a vedere il Parco di Sanssouci, ma era chiuso per una qualche manifestazione. Abbiamo quindi fatto un giro in un altro parco (Babelsberg) dove ci siamo fermati a riposare e far giocare i bambini.
Abbiamo cenato in ostello con panini e una birra di accompagnamento.
L'ultimo giorno siamo per prima cosa passati dalla stazione a lasciare i bagagli. Nell'enorme stazione c'è un deposito automatico piccolissimo, per cui abbiamo dovuto ripiegare su quello non automatico, più costoso.
Siamo ripassati dal Reichstag, ma la coda era ancora lunga, abbiamo quindi fatto un giro lungo la Friedrichstrasse dove ci siamo fermati a mangiare wurstel in un parchetto. Abbiamo completato il nostro giretto passando per il Genadrmenmarkt e siamo ritornati a prendere la S-Bahn in Friedrichstrasse per raggiungere il parco di Treptower, nella zona est della città, dove c'è un mastodontico monumento ai soldati dell'Armata rossa morti nella seconda guerra mondiale. Ci siamo poi fermati a riposare vicini ad un laghetto dove cani e persone facevano il bagno. Ritornati in stazione, abbiamo fatto gli ultimi acquisti e abbiamo quindi preso il treno per Budapest.
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